BIANCO E NERO: il TUTTO ed il NULLA

Quando le immagini restituiscono luce e quando la negano

In queste righe, propongo una breve riflessione intorno al bianco e al nero, definiti non colori da molti artisti, ma assolutamente fondamentali nelle espressioni artistiche in generale e nella moda. Pensiamo a quanto un foglio bianco possa intimorire mentre tentiamo di trasporre le nostre idee o altro su di esso, scrivendoci parole e abbozzando solo un disegno. Ci si blocca, ci si impanica perché in quel bianco foglio sono annullate dimensioni e negato ogni riferimento, ogni contatto con la realtà. Ci risulta di una difficoltà pazzesca lasciare traccia del nostro passaggio per le vie imbiancate di un semplice foglio A4 o, meglio ancora, foglio da disegno.

All’inizio di ogni lavoro, l’impatto è relegato alla psiche che ci ottunda l’impulso creativo, mitigando stimoli ed emozioni. Eppure, quel foglio di carta, attende con impazienza la nostra libera iniziativa nel voler lasciare di sé il proprio racconto, la propria storia, con i colori più intimi della nostra fantasia. In quel foglio, veniamo assorbiti e rimpastati nella bianca luce madre di ogni colore, di ogni nostro sentimento rimodellato a vita nuova perché dal quel candore può nascere veramente qualcosa di miracoloso, di profondamente spirituale, eterno e modello di Bellezza. La mia sensibilità percepisce nel bianco, la poesia di un incontro generatore di vita e catarsi dell’anima, rifugio e apertura verso la Luce.

Il bianco ed il nero diventano oggetto degli studi sulla teoria del colore e nella storia dell’arte tra artisti e teorici quali Leonardo da Vinci, Wassily Kandinskij, Johannes Itten, Mondrian, Josef Albers e molti altri definendoli come non colori, conferendo loro caratteristiche di neutralità cromatica. Questo però non vuol dire che non abbiano rilevanza psicologica sulle persone, anzi. Posseggono invece enormi capacità di trasmissione e penetrazione del messaggio, generalmente di notevole impatto emotivo, forte-mente motivato da fattori sociali e culturali.

Il bianco ed il nero e tutta la scala dei grigi, offrono completezza e armonia all’intero spettro cromatico. La scienza ci riporta alla sperimentazione newtoniana sulla luce attraverso il prisma, il quale dimostrò, in sostanza, che la luce bianca miscela e comprende tutti i colori dello spettro cromatico.

Quindi, la luce bianca comprende in sé ogni altro colore. La psicologia del colore ci porta a conoscenza di come i colori possano influenzare il comportamento umano orientando scelte e sentimenti. Non dobbiamo temere l’impatto con un foglio tutto bianco, in quanto si fa veicolo dei nostri sentimenti e custode fedele dei nostri segreti. In quel foglio bianco, che sta sotto il nostro sguardo ancora disorientato, ci sono le nostre attese, lunghe e fervide preghiere di pace e ogni altro messaggio in cerca di un da me a te, di un contatto che, ai giorni nostri, si rende sempre più spesso improbabile.

Non solo bianco! Anche il nero assume una forte potenza comunicativa che associato al bianco, genera contrasto ottimale e negli ambiti della fotografia e dell’arte sono causa ed effetto di chiaroscuri di eccezionale efficacia. Il nero esprime mistero e lutto, dolore se partecipa al giogo del male. Concetti legati chiaramente al contesto sociale e culturale di riferimento.

Nel cinema, i film erano in bianco e nero e muti eppure non sicuramente inferiori alla contemporaneità di quanto oggi il mondo del cinema sappia proporre in termini di un’espressività. Nel bianco e nero, il resto, lo mettevamo noi, in fantasia, fascino e bellezza. La filmografia degli anni ’50 e ’60 del ‘900, rimane una splendida icona di come il cinema abbia trasposto, nella narrazione filmica, un sapiente mix di luci e ombre capaci di generare emozioni senza fine.

Riprendendo il concetto, il bianco e nero rimangono un’icona di eleganza e sensibile comunicazione e provocazione al colore che, di per sé, riflette la realtà molto più da vicino e fedelmente ma, non sollecita il dialogo tra noi e la bianca luce, faro nel cammino dei giorni nostri.