Cattedrali dell’anima e numeri della scienza: un dialogo possibile
Oggi appare sempre più evidente la necessità di definire un canale univoco tra due dimensioni solo apparentemente distanti: lo Spirituale e la Scienza. La presenza dello spirituale nei sentimenti umani eleva l’essere alla luce divina attraverso l’esperienza del corpo.
L’elemento materiale, corporeo, assume così la funzione di un tempio: una cattedrale istoriata, attraversata da alti finestroni colorati. Ogni finestrone rappresenta un’esperienza vissuta, un bisogno profondo dell’uomo di dialogare con il proprio spirito.
Queste cattedrali, evocative dei luoghi di preghiera, di origine gotica, non sono confinate a una specifica geografia. Nulla impedisce, infatti, che ogni luogo diventi spazio dedicato alla ricerca del “profumo di Dio”. In questi termini, nulla è precluso, perché tutto è possibile.
Lo spirito - illustre sconosciuto per molti - viene spesso ridotto a un feticcio mentale che genera paura, soggezione e smarrimento. Eppure, è proprio la paura dell’ignoto a limitare l’apertura alla libertà e a ogni possibilità di riscatto interiore. Lo spirito, invece, accompagna e comprende la realtà umana per l’intero arco della vita, fino al momento in cui si separa dal corpo per tornare da dove è stato generato.
La spiritualità cristiana, vissuta in profondità, è capace di accogliere anche il linguaggio della razionalità e del calcolo scientifico. Le maggiori difficoltà di dialogo tra Spirito e Scienza risiedono, forse, proprio nella "corazza" dell’essere umano, che tende ad allontanare o rifiutare ciò che non conosce.Un’eco di questa apertura si ritrova anche nel pensiero del prof. Federico Faggin. Scienziato e inventore, Faggin racconta un’esperienza diretta di “luce”, vissuta come evento extracorporeo profondo, che lo ha strappato per un attimo dalla dimensione fisica per immergerlo in una realtà ineffabile e luminosa.
La sua testimonianza segna un punto di contatto tra il sapere razionale e la possibilità di qualcosa che lo trascende. In questa prospettiva, le scienze esatte iniziano a considerare nei loro calcoli l’incognita “S”, simbolo dello Spirito, nel tentativo di rimescolare - o forse ricomporre - sentimenti e ragione.
È un primo passo verso un dialogo interconnesso, fondato non soltanto su teorie, ma su esperienze vissute. Nella storia della Chiesa, l’agiografia ci consegna molti casi di levitazione di asceti e santi, quando, completamente assorbiti in Dio e dalle loro intense preghiere al Cielo, venivano come rapiti e sollevati da terra e a fluttuare senza peso fino a raggiungere o l’altare o il crocifisso vicino a loro. Meravigliosa icona di quanto e di come il corpo e lo spirito si rendono docili all’intervento della grazia.
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